L'sola che non c'è è, più o meno, un'isola con meravigliose macchie di colore qua e là, e banchi di corallo, e vascelli pirati al largo, e selvagge tane solitarie, e gnomi che per lo più esercitano il mestiere di sarto, e caverne attraverso le quali scorre un fiume, e principi con sette fratelli maggiori, e una capanna che sta andando in rovina, e una vecchia signora straordinariamente piccola con il naso a becco ... / ... Di tutte le isole meravigliose, l'isola che non c'è è la più comoda e la più solida : non è nè troppo grande nè troppo articolata, non ha noiosi distacchi tra un'avventura e un'altra, anzi è graziosamente compatta. Quando voi ci giocate, di giorno, dopo averla costruita con le sedie e il tavolo, non ce niente che mette paura ma, nei minuti prima di addormentarvi, diventa reale ... / ... Anche voi adulti ci foste un tempo e, sebbene forse non vi approderete più, a volte potete udire il brusio della risacca ...

mercoledì 11 luglio 2012

Vedi Momo, certe volte si ha davanti una strada lunghissima ...

Ciao Bimbi Sperduti,
cosa mi raccontante di bello ? Qui tutto procede tranquillamente tra studio e gioco con i miei amici.
L'altra mattina, dopo essermi lavato e vestito, e dopo aver fatto un'abbondante colazione composta da marmellate, latte e frutti, volevo giocare un po con i miei amichetti, ma nessuno era libero. Chi doveva uscire con la mamma, chi doveva studiare, chi era partito per il mare. Così triste risalì le scale di casa, mamma mi apri la porta e vedendomi cosi mogio si è inventata un giochino per farsi aiutare da me a svolgere le faccende domestiche. In poche parole, una volta preso un'oggetto da spolverare, avremmo dovuto raccontare una storia su di esso, e dopo, quando si sarebbe preso un'altro oggetto, la storia doveva continuare ed intrecciarsi con la precedente, e cosi fino alla fine. Era molto divertente a dire il vero. Ma poi mi sono imbattuto, spolverando .. spolverando, in un vecchio libro di mamma: Momo di Michael Ende ( l'autore del famosissimo libro intitolato "La storia infinita" ). L'ho preso, e sono corso subito in camera mia. Mi sono seduto sopra la cassapanca vicino alla finestra, e l'ho aperto. 
E' un libro proprio bello, è vero che sono ancora all'inizio, ma già iniziano a colpirmi con i suoi semplici personaggi e i loro articolati pensieri. Durante una conversazione uno spazzino anziano chiamato Beppo Spazzino, appunto, fa questa riflessione :

<< Vedi Momo, certe volte si ha davanti una strada lunghissima. Si crede che è troppo lunga; che mai si potrà finire, uno pensa. >> Guardò un pò in silenzio davanti a se e poi proseguì : << E allora si comincia a fare in fretta. E Sempre più in fretta. E ogni volta che alzi gli occhi vedi che la fatica non è diventata di meno. E ti sforzi ancora di più e ti viene la paura e alla fine resti senza fiato ... e non ce la fai più ... e la strada sta sempre davanti. Non è cosi che si deve fare >>.
Pensò ancora un poco, poi seguitò: << Non si deve mai pensare alla strada tutta in una volta, tutta intera, capisci ? Si deve soltanto pensare al prossimo passo, al prossimo respiro, al prossimo colpo di scopa. Sempre soltanto al gesto che viene dopo >>.
Di nuovo si interruppe per riflettere, prima di aggiungere : << Allora c'è soddisfazione; questo è impostante, perché allora si fa bene il lavoro. Così deve essere. >>
E poim dopo una nuca lunga pausa, proseguì: << E di colpo uno si accorge che, passo dopo passo, ha fatto tutta la strada. Non si sa come ... e non si è senza respiro >>. Assentì, approvandosi, e disse a mò di chiusura. << Questo è importante. >>

 Vi lascio riflettere ...

           Buona Notte 

Peter